nel 1419 Ginevra Bardi, vedova degli Alberti, Acquisto Il Romitorio e Gli Orti per trasformarli in un grande convento e ospitarvi le Suore terziarie Francescane, fondate a Foligno da Suor Angiolina, figlia del conte Jacopo della Corbara. Poiché Angiolina mandò due consorelle nobili, il monastero fu popolarmente chiamato “Convento delle Contesse”, caratterizzando l’aspetto “al femminile” che sarà sempre proprio di questo luogo.Costruito in dieci anni e consacrato nel 1429, il convento fu poi ampliato e abbellito, una partenza dagli affreschi di Bicci di Lorenzo, continuando nel 1439 con un grande dormitorio e poi col grande refettorio, dipinto in un primo tempo da Neri di Bicci e poi ulteriormente abbellito dalla bottega del Perugino.
A coronare questa fase di importanti arricchimenti la totale ricostruzione della chiesa, avvenuta nell’ultimo decennio del Cinquecento. La convento, oltre alla comunità monastica, è stata vissuta non più a casa o indirizzata dai parenti all’assistenza delle monache, donne della corte granducale e ragazze “in attesa” di nozze o consacrazione ai voti.
Nel 1803, il complesso fu acquistato dall’amministrazione napoleonica per farne un Conservatorio laico di educazione per fanciulle orfane o povere.
Tale indirizzo è ritenuto valido anche al ritorno del Granducato e un sovrano riscritto del 1829 sancì ufficialmente la nascita “dell’Imperiale e Reale Educatorio delle povere fanciulle sotto il titolo della SS. Concezione detto di Fuligno “.
Nella prima metà dell’Ottocento le materie tradizionali come l’italiano e l’aritmetica, ma anche il cucito e la tessitura, insegnato da maestre laiche. Tuttavia, nel 1853, si ottenne, anche una causa delle gravi condizioni economiche, di lontano rientrate le monache, figlie della Carità prima, suore dell’Immacolata di Genova poi, che vi resteranno fino al 1973, quando le mutate condizioni dell’istruzione pubblica imporranno una destinazione al passo con nuove necessità.
Il futuro è divenuto operativo in tutti i sensi il Fuligno diventò sede provvisoria di uffici dell’Anffas, dell’Unesco e della Caritas.
Tale fase continua fino al giubileo del 2000, con la partecipazione dell’amministrazione comunale fiorentina e con un contributo straordinario della Cassa di Risparmio di Firenze, ha iniziato il risanamento ed il restauro della struttura, completato nel luglio 2001. Da allora il Fuligno ha operato nel campo dei servizi di sostegno alla marginalità e oggi è uno splendido spazio polivalente nel cuore di Firenze.